Progetto del corso di Nuovi Media Immagini e Informazione
Università degli Studi di Teramo

sabato 19 gennaio 2008

TU VO’ FA L’AMERICANO, MA SEI NATO IN ITALY!

“Tu vo’ fa l’americano!” è una famosissima canzone di Renato Carosone che descrive benissimo come gli immigrati italiani in America, pur cercando di adattarsi agli usi, ai costumi e alla vita americana, rimangano sempre legati all’Italia. Si pensi alla Little Italy di New York, il ritrovo di centinaia e centinaia di italiani che hanno ricreato, in questa zona a sud di Manhattan, un vero e proprio quartiere italiano, in cui usi e tradizioni sono riconducibili alla vita tipicamente italiana.
Il quartiere di Little Italy fu occupato dagli immigrati italiani a partire dal 1880. In questa zona si stabilirono per lo più napoletani, siciliani e calabresi; gli italiani del Nord si fermarono in gran parte nel Greenwich Village (oggi Soho). Tutto ciò perché i nostri antenati tendevano a spostarsi nelle zone in cui già risiedevano altri italiani per sentirsi meno lontani dalla propria nazione.
In queste strade, oltre all’affermarsi di attività tipicamente italiane, si diffuse molto in fretta anche la mafia d’importazione, che il cinema statunitense ha più di una volta magistralmente descritto. Pensiamo a boss come John Gotti o Joey Gallo, che hanno gestito i loro loschi affari nelle strade della Little Italy e organizzato gli illeciti da locali come il Ravenite Social Club e Umberto’s Clam House (in cui fu ucciso “Crazy Joey” Gallo), che facevano da copertura a queste organizzazioni.
Oggi il quartiere è divenuto un’area commerciale e di attrazione turistica; infatti a partire dalla metà del XX secolo gli italoamericani hanno iniziato a trasferirsi in altri sobborghi più periferici e da allora l’estensione della Little Italy va riducendosi. Sono, infatti, pochi gli italiani che risiedono ancora nella Little Italy. Il quartiere confina con Chinatown, che ha assorbito una larga parte di quella che era Little Italy. Anche la parte Nord, in prossimità si Houston Street, ha perso il suo aspetto tipicamente italiano. La parte di Mulberry Steet, lungo la quale si trovano i negozi tipici italiani, è quello che rimane della vecchia Little Italy. A New York esistono altre Little Italy: Italian Harlen a East Harlen, il Bronx ha la sua Little Italy lungo Arthur Avenue e Brooklyn, dove esiste un vero e proprio quartiere italoamericano Bensonhurst. Un’alta percentuale d’italiani la troviamo a Staten Island e grandi comunità si rintracciano anche a Belmont, nel Bronx e a Carroll Gardensa Brooklyn (dove Scorsese girò il film “Mean Street”).
Però, della Little Italy, del passato si conserva ancora la festa di San Gennaro. Dal 1926 dal 12 al 26 settembre si svolgono, per le vie di questo quartiere, i festeggiamenti in onore del santo patrono di Napoli.

Little Italy nel periodo della festa in onore di San Gennaro

Mulberry Street diventa un tripudio di colori e suoni a cominciare dal primo giorno di festeggiamenti, quando la festa viene aperta con la processione in onore del santo.
Originariamente la festa era una commemorazione religiosa, ora è la celebrazione del rapporto tra italiani e statunitensi. Per l’occasione immigrati e non di tutta New York convengono nella via principale abbellita da bancarelle, decorazioni e musiche italiane, per immergersi in questo tripudio d’italianità e divertirsi con la Annual Cannoli Eating Contest, che premia il concorrente che riesce a mangiare più cannoli in sei minuti! Contemporaneamente alla festa di San Gennaro anche nel Bronx si svolge una festa della durata di undici giorni.
Anche se ormai i figli degli immigrati sono ben inseriti nel tessuto sociale americano, queste celebrazioni e questi luoghi ricordano origini, tradizioni e usanze che rimangono immutate anche a chilometri e chilometri di distanza in generazioni che a volte non sono …”nate in Italy” , ma l’Italy la portano nel cuore.

http://www.italiavostra.it/articolo.pho?Id=28; http://www.infoturisti.com/usa/NewYork/cosaVedere/littleItaly.aspx; http://it.wikipedia.org/wiki/Festa_di_San_Gennaro

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