Marian Mitrita, un immigrante rumeno che ha provato a trovare fortuna nella Spagna
Sono 505.670 le persone che hanno lasciato Romania per andare in Spagna e che già sono il gruppo straniero più grande, a notevole distanza dal gruppo marocchino (298.424 persone), che occupa il secondo posto.
La maggior parte di loro (294.345, 139.3%) sono arrivati durante i primi dieci mesi dal 2007, subito dopo che Romania si è inserita nell'Unione Europea (UE) e le barriere alla frontiera sono cadute.
Come nuovi cittadini europei, essi hanno libertà di circolare e risedere dove vogliano. Tuttavia, i loro diritti di lavoro sono limitati.
Per evitare che un arrivo numeroso di nuovi cittadini europei squilibri il mercato del lavoro, il Governo spagnolo ha stabilito un periodo di trattativa di due anni, dal 1 Gennaio 2007.
Finché non finisca questo termine, i rumeni ed i bulgari che desiderino lavorare devono avere gli stessi requisiti degli immigranti che provengono dai paesi che non appartengono all'Unione Europea.
La trattativa era stata sufficientemente pubblicizzata in Romania. Ma per la maggior parte dei rumeni arrivati fu più importante l'esempio dei loro conocsenti che negli anni passati erano riusciti a farcela in Spagna. Soltanto quando sono arrivati e si sono trovati con il rifiuto degli imprenditori di contrattarli hanno cominciato a pensare che avevano commesso un errore.
Alcuni non hanno potuto far fronte al fallimento e sono caduti in depressione.
Questo è stato il caso di Marian Mitrita, un uomo di 44 anni che il passato 4 Settembre si è bruciato “alla bonzo” davanti la Subdelegazione del Governo a Castellón (Spagna) come protesta perché non era riuscito a trovare un lavoro stabile in Spagna, né poteva ritornare in Romania per mancanza di denaro.
Alla ricerca di una vita migliore ma con avanti a sé solo la disperazione, la miseria e la fame, Mitrita è emigrato in Spagna, con sua moglie ed i suoi due bambini, dopo avere venduto tutte le sue ricchezze e aver richiesto dei soldi in prestito.
Il rumeno, che non aveva permesso di residenza né un lavoro stabile in Spagna, ma aveva assicurato che i suoi compatrioti glli avevano promesso un lavoro legale in Spagna, che dopo non ha mai trovato.
Inoltre, glli avevano rubato i soldi, con cui avrebbe dovuto pagare per lui e la sua famigia il viaggio di ritorno in Romania.
Dopo il bagno di benzina e dopo essersi dato fuoco, Marian è rimasto 15 giorni nell'ospedale con scottature di primo grado nel 70% del corpo prima di morire.
Il suo corpo è stato rimpatriato nella località rumena di Targoviste, dove la polizia ha dovuto essere presente per evitare che sua moglie Ionela fosse linciata dai suoi parenti, che la accusavano di non aver fatto tutto il necessario per impedire la morte tragica del marito.
Etichette: immigrazione in Spagna, Marian Mitrita
1 Commenti:
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5 marzo 2008 alle ore 10:04
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