La Chiesa nei confronti del problema immigrazione
Il 10 Gennaio i Vescovi richiamano l'attenzione sulla necessità di modificare la legge sulla cittadinanza per gli immigrati, cioè non più solo per "jus sanguinis" ma anche per "jus soli", riducendo anche gli anni di permanenza in Italia per ottenere la doppia cittadinanza da 10 a 5.
Il monsignore Sigalini, segretario di Migrantes che ha parlato alla radio Vaticana per l'annuale ricorremza sulla giornata degli immigrati, sostiene che aggiungere lo "jus soli", cioè dare la possibilità di dare la cittadinanza a chi nasce in Italia e rimane nel paese fino alla maggiore età, significherebbe farli sentire parte della comunità, aiutare il paese ad essere più unito.
Anche il Papa si esprime affermando che un gravissimo degrado a Roma si estende anche nella periferia dove si verificano attacchi "minacciosi e insistenti" alla famiglia. Il Papa ha accolto nel Vaticano una rappresentanza di amministratori di Roma e del Lazio guidata dal sindaco Veltroni, dal presidente della provincia Gasbarra e da Pietro Marrazzo. Il Papa in questa occasione ribadisce già ciò che aveva affermato il 31 Dicembre cioè che la Capitale è attanagliata da un "deficit di speranza e di fiducia". Afferma anche che c'è bisogno di un'opera costante nei confronti di questo problema per assicurare fiducia sia ai cittadini italiani che agli immigrati. Il Papa sostiene che i più colpiti sono le ragazze e i minori, chiede l'impegno di tutti per una società più giusta e fraterna. Un sondaggio in Romania rivela che un rumeno su tre vuole ritornare definitivamente in Romania entro 2 anni, ma soprattutto che l'Italia ha un'immagina distorta da ciò che loro sono in realtà. Probabilmente con il comportamento del governo non ci sarà più il problema di "scegliere" chi far entrare o no ma saranno gli immigrati stessi che eviteranno il nostro paese.
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