Progetto del corso di Nuovi Media Immagini e Informazione
Università degli Studi di Teramo

domenica 13 gennaio 2008

Un'ordinanza che fa discutere




L'ordinanza n° 258 prot. n° 50875 del 16/11/2007 emanata dal sindaco di Cittadella, Massimo Bitonci, ha fatto molto discutere(). Essa riguarda il reddito minimo che i cittadini stranieri devono avere per ottenere la cittadinanza, cioè 5061 euro all'anno (circa 15 al giorno), una domicilio decente e un comportamento che non desti "pericolosità sociale".
L'obbligo di dimostrare di avere un reddito riguarda il cittadino dell'Unione Europea che decida di soggiornare in Italia senza svolgere un'attività lavorativa o di studio o formazione professionale. Per gli altri cittadini dell'Ue, per l'iscrizione all'anagrafe, è necessaria la documentazione che attesta l'attività lavorativa subordinata o autonomamente esercitata. Per i lavoratori subordinati viene chiesta copia dell'ultima busta paga o del contratto di lavoro con i dati Inps ed Inail. Nell'occasione dell'ordinanza, il sindaco aveva incassato la "piena solidarietà" della Lega (tramite il senatore Roberto Calderoli) e del presidente di An Gianfranco Fini. Ma non solo. "I criteri precisati nell'ordinanza del sindaco di Cittadella per la registrazione anagrafica degli stranieri, in particolare comunitari, sono da tempo presenti nella normale prassi amministrativa dei nostri Comuni", avevano scritto in una dichiarazione congiunta, gli 11 sindaci, sia di centrodestra che di centrosinistra, della zona di Camposampiero, sempre nel padovano, "preoccupati dal crescente disagio e confusione tra i cittadini". I primi cittadini ricordavano anche che il rilascio della carta di residenza "viene condizionato dal possesso di precisi requisiti, e tra questi, come la legge vigente impone, la disponibilità di un reddito minimo, di un alloggio e dell'assenza di pendenze penali".
Il 22 novembre, al microfono del programma Rai "Radio anch'io", il ministro della Solidarietà Sociale Ferrero ha definito "ipocrita" l'ordinanza del sindaco di Cittadella; Chiedere come requisiti per il soggiorno "soldi, contratto e casa- spiega Ferrero- e' una cosa che non sta ne' in cielo ne' in terra ed e' semplicemente falsa. Visto che siamo stati migranti anche noi credo che ci dovrebbe essere un po' piu' di rispetto per chi viene a vivere in Italia".
Il 25 novembre, in contemporanea ad una manifestazione leghista a favore di questa ordinanza, arriva una nota dal Viminale, che ha ammesso che gli amministratori locali scesi in piazza a Cittadella "pongono un problema che esiste, perché è chiaro che la capacità di assorbimento di alcune realtà è oggettivamente limitata. E tuttavia la soluzione a quel problema non può che passare attraverso un adeguamento delle normative europee". La nota, quindi, esprime l'apprezzamento del ministero per il Presidente del Consiglio Prodi che "bene ha fatto nella lettera inviata al Presidente Barroso, con il collega rumeno, a sottolineare la necessità di adeguare gli strumenti di cui disponiamo".

Mattia Orlandi

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