Progetto del corso di Nuovi Media Immagini e Informazione
Università degli Studi di Teramo

sabato 12 gennaio 2008

La Romania Comunista

Il Generale Antonescu ed il movimento delle Guardie di Ferro spinsero la Romania a lottare al fianco delle potenze dell'Asse contro il colosso Sovietico.


Re Michele di Romania e il Generale Antonescu visitano il fronte

A Guerra finita, e con la sconfitta dei suoi alleati, la Romania non potè far altro che sottomettersi alle pressioni Sovietiche, e perdere parte dei suoi territori. Dalla Bessarabia e da parte di territorio URSS fu creata la RSS Moldova, e la Bucovina e la Dorbugia assegnate alla RSS Ucraina. Il Re Michele, dapprima fece catturare l'antibolscevico Antonescu, per poi finire in esilio sotto le pressioni del Partito Comunista Sovietico spalleggiato da Mosca. Come se non bastasse, perfino gli accordi di Yalta avevano assegnato la Romania al controllo Sovietico.
Il destino della Romania era segnato, ed era scritto in Rosso.

Nel'46-'47 Fecero la comparsa le prime "purghe rumene": Sostenitori delle potenze dell'Asse e esponenti di vechci partiti non comunisti o ostili ad esso vennero messi fuorilegge, ed il Generale Antonescu stesso fu condannato a morte ed ucciso nel '46. Prendeva decisamente potere il Partito Comunista, che introdusse anche in Romania le peculiarità del totalitarismo Sovietico:
  • Collettivizzazione dell'agricoltura
  • Nazionalizzazione dell'Industria (Sopratutto quella Pesante)
  • Razionalizzazione dei prodotti in favore di Mosca
Assieme però ai caratteri economici dell'Invasione Sovietica, venivano anche quelli politici e militari: anche in Romania fecero la loro presenza i Gulag, e deportazioni di contadini e sovetizzazione delle popolazioni minoritarie trovarono anche in territorio rumeno fertile territorio di raccolta.


Video che ritrae Gheorghiu-Dej assieme a Stalin

Ma nel '53, con a morte di Stalin il Nazionalismo Rumeno si inasprì e sotto la guida di Gheorghiu-Dej fece passi in avanti azzardati e arditi. Fu contrario all'entrata della Romania nel COMECON, l'equivalente sovietico alla Ceca ed all'UE, uscì dal Partito Comunista ma restò comunque nel Patto di Varsavia. Nel'56 a fronte delle proteste in Ungheria e in Polonia, Gheorghiu-Dej, convocò l'Armata Rossa a reprimere le agitazioni che stavano colpendo anche la Romania, rafforzando inevitabilmente il pugno di Mosca su Bucarest.
Nel '65, durante un suo viaggio a Mosca, Gheorghiu-Dej morì in circostanze poco chiare,e dopo la lotta per la successione al partito, un nuovo leader albeggiò con oscura luce sul potere politico in Romania: Nicolae Ceauşescu, futuro dittatore Rumeno.

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