Progetto del corso di Nuovi Media Immagini e Informazione
Università degli Studi di Teramo

martedì 15 gennaio 2008

Ai Media: nessun popolo è illegale

Nel mondo di oggi, fatto d’alta tecnologia, internet, spostamenti di idee e notizie in tempo reale, esiste ancora un problema che riguarda i mezzi di comunicazione di massa, in special modo televisione e stampa. Essi purtroppo, per scelta stilistica o politica non disdegnano di tralasciare o sottovalutare alcuni aspetti della realtà, giudicata troppo scomoda per situazioni politiche, sociale e culturale. La televisione, fornisce con particolare precisione i dettagli di fatti di cronaca nera, specialmente quando le vittime sono italiane, ancor più se a compiere delitti sono stranieri, immigrati o clandestini. Ultimamente le notizie di omicidi e violenze su italiani da parte di persone di etnia rumena, sono quelle che maggiormente spaventano la gente, che viene influenzata dai media a criminalizzare questo popolo, secondo un immagine stereotipata di esso.
Per fare qualche esempio, tutti conosciamo nei minimi dettagli la vicenda di Tor di Quinto, un quartiere vicino Roma, dove una donna italiana è stata violentata, picchiata e ridotta in fin di vita, da un giovane rumeno. Grazie alla testimonianza di una donna rumena, l’uomo è stato arrestato. Mentre, non si è saputo niente della vicenda successa a Salerno il 23 novembre, dove due rumeni sono stati arrestati a Sala Consiliana nel salernitano, per violenza sessuale a due ragazze rumene di 20 anni. Secondo i militari, una delle due vittime sarebbe stata violentata in più occasioni, dopo essere stata costretta a entrare in auto e poi portata in aperta campagna. Una donna è stata violentata e uccisa a Roma. L’omicida è sicuramente un rumeno. Rumena è la donna che, sdraiandosi in strada per fermare un autobus, ha cercato di salvare quella vita. Il giorno dopo sempre a Roma, una donna rumena è stata violentata e ridotta in fin di vita da un uomo. Due vittime con pari dignità? No: della seconda non si sa nulla, nulla viene pubblicato sui giornali. Alcuni giorni dopo, squadristi incappucciati attaccano con spranghe e coltelli un gruppo di rumeni, ferendone quattro. Nessun cronista a fianco di quei feriti. Altra notizia di cui non si è saputo niente è del 30 maggio 2005, dove cinque cittadini rumeni, hanno aggredito una coppia di loro connazionali che dormivano nella propria auto davanti alla stazione Tiburtina, picchiando l’uomo e rubandogli il portafoglio e chiavi della macchina. La coppia rimasta senza macchina non sapeva dove andare a dormire. Nessuna notizia degli operai morti nei cantieri, dove ogni giorno un operaio è vittima di un omicidio bianco …; sulle strade donne rumene costrette a prostituirsi. Una petizione online pubblicata da intellettuali e scrittori, afferma che in Italia, si sta diffondendo il razzismo e la xenofobia, che prende di mira rumeni e rom. Questa petizione mette in risalto fatti di cronaca, in cui i rumeni sono responsabili di violenze, mentre rimuove gli episodi in cui essi sono vittime, creando così capri espiatori. Questa situazione è stata creata dai media, i quali hanno influenzato l’uomo, facendogli provare una forma di razzismo verso tutti i rumeni. Questi delitti non giustificano punizioni nei confronti di tutto questo popolo, perché non esistono razze colpevoli o innocenti.


Valentina Pallini

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