Progetto del corso di Nuovi Media Immagini e Informazione
Università degli Studi di Teramo

sabato 29 dicembre 2007

L'ordinanza del sindaco di Cittadella che fa discutere

Mi occuperò dell'ordinanza del sindaco di Cittadella, Massimo Bitonci, che ha emanato sul reddito minimo per ottenere la cittadinanza da parte di cittadini immigrati. Molti sindaci del Nord-Est e non solo hanno aderito all'inizia, però ci sono opinioni diverse fra gli schieramenti politici e il Governo non ha ancora detto la sua parola.

Mattia Orlandi

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giovedì 27 dicembre 2007

Problemi del g2

Ieri riflettevo sulla sensazione di disagio che mi provoca il termine “nuovi italiani”. Per certi versi non è male: meglio di “extracomunitari”, “invasori extraterrestri”, “stranieri forzati”, o di “quelli che… tornatene al Paese tuo”. Ogni tanto ci penso un po’ su, al termine “nuovi italiani”, quando si parla di figli di immigrati. Ed è come quando ti dà fastidio un dente: stai lì e prendi tempo, traccheggi, non sei sicuro che sia proprio il dente, forse è la gola, anche perché non vuoi finire un’altra volta da quel sadico del tuo dentista.
Perché usare “nuovi italiani” per i figli degli immigrati? Così dai l’impressione che sei appena arrivato in Italia, come se dovessi metterti in fila per ultimo. A parte il fatto che la metafora della fila è molto ambigua così come quella del Paese come “una casa dove io sono il proprietario, questa è casa mia e qui comando io” (e ti viene da pensare: “ma casa tua è quella dove paghi l’affitto o che ai comprato ed ha un tot. di metri quadri oppure comprende tutto il mondo?”). Be’ mettendo appunto da parte la storia delle metafore dubbie che poi rivedremo magari un’altra volta, questa storia del “nuovi italiani” fa pensare.
Un ragazzone di 30 anni, nato a Varese e lì cresciuto tutta la vita (“che noia, sì” dirà qualcuno), lo puoi chiamare un “nuovo italiano”? Ci sono figli di immigrati ormai trentenni (ahimè) o quarantenni che di nuove hanno (forse) solo le scarpe, la crema per il viso, un motorino (magari).
Mi chiedo se non sarebbe quindi meglio usare l’aggettivo della “novità” per il Paese, per l’Italia. Una nuova stagione che riguarda tutti/e qui, una stagione che poi cederà il passo a qualcosa di altro, come la primavera cede il passo all’estate (mammuzza che poesia!) . L’Italia di tutti, belli e brutti, indipendentemente dalle origini.
Sennò sembrerà sempre che è solo ieri che tutta ‘sta storia è cominciata per alcuni e invece ci portiamo dietro sai quanti anni di vita vissuti tutti/e tra ragione e sentimento sulle spalle...................................Fabio 2pac

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mercoledì 26 dicembre 2007

PRESENTAZIONE

Salve..Il mio lavoro sarà concentrato sulla situazione italiana..Mi spiego meglio; metterò a confronto l'Italia come paese migratorio negli anni del dopo guerra, con l'Italia di oggi, ovvero come paese dove da un pò di tempo è concentrata l'immigrazione rumena. Cercherò di sviluppare questo argomento esponendo le cause e le conseguenze di questo cambiamento...A presto...Simona

Il Rom e il Gagé


L'autoemarginazione dei Rom ha radici profonde. La clandestinità e l'isolamento voluto, provocato dal rifiuto del gagé (il non zingaro), sono atteggiamenti non compresi e condannati da molti. Il loro stile di vita, ripreso e osannato dai bohémiennes del XIX secolo, viene oggi guardato con occhio ostile, lasciando indietro il lato più affascinante della diversità.

In un'Europa in cui le frontiere cadono, diventando concetti obsoleti, il conflitto tra Rom e le popolazioni dei paesi in cui essi sono sparsi è incalzante. Causa la matrice culturale differente, dilaga il pregiudizio, il sospetto, mentre continuano gli episodi di intolleranza da ambo le parti.


In questo blog mi occuperò di ricercare le motivazioni di tali episodi, analizzando, a partire dalla forte identità culturale, i rapporti con le popolazioni ospiti e l'integrazione dei Rom, rifiutata se imposta come assimilazione.


Sonia Carosella

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domenica 23 dicembre 2007

CHI SONO I ROM?

La differenza che si frappone fra la nostra realtà e la realtà dei Rom è evidente e lampante. Il punto è che la realtà di questi ultimi la conosciamo solo per quella che ci appare in superficie. Ma chi è veramente questa popolazione? Che origini ha? Da dove proviene? Quali sono le loro usanze e la loro cultura? E' davvero solo un gruppo di nomadi?

Il mio compito in questo blog sarà quello di cercare di approfondire questi temi, e cercare di dare una risposta a queste domande.

Vanessa Di Virgilio

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giovedì 20 dicembre 2007

PRESENTAZIONE LAVORO 2 : G2

G2 .......una parola che sentiamo spesso , sia in tv che scritto sui giornali , ma a cui non riusciamo a dare un significato opportuno. Infatti solo oggi ( dato l'alto grado di immigrazione che c'è nel nostro paese ) si è incominciato a dare peso a questo " nuovo " vocabolo. Questa riforma , appunto , riguarda i figli dei cosiddetti immigrati.......bene , io attraverso notizie , anticipazioni , news più approfondite vi informerò sempre più nel campo della rete G2...............a presto e buon natale dal vostro Fabio 2Pac...........

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domenica 16 dicembre 2007

L'ultimo episodio di violenza, come e cosa farà lo Stato per risolvere il problema

Mi occuperò di far emergere gli intenti delle varie fazioni politiche nel risolvere la "questione rumena" dall'ultimo episodio di violenza di Novembre.

Elisa Angelica Gladis Gasparin

sabato 15 dicembre 2007

presentazione lavoro

la Romania nell'ottica europea, quale ruolo ha?
perchè non fa parte dell'U.E? e quale è il suo stato sociale?

il mio lavoro riguarderà questo aspetto: la Romania nell' Unione Europea.....


francesco mancini.....pescaerese

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giovedì 13 dicembre 2007

Violenza:cosa ne pensano i giornali?

Il mio compito in questo Blog è di trattare il problema della violenza legato appunto al tema dell'immigrazione rumena. Illustrerò le diverse prese di parte dei giornali, prendendo come riferimento La Repubblica, Il Corriere della Sera, Liberazione e La Padania.

La storia della Romania

Fa strano pensare che si parla tanto di rumeni ma poco di Romania. C'è da scommettere anche che la maggior parte di noi non sappia nemmeno dove essa si trovi. Si ignora la sua cultura, la sua storia (che la portò ad esempio a schierarsi con L'Intesa nella I° Guerra Mondiale), i suoi Re che furono, prima di esser cacciati via da innumerevoli colpi di stato e dittature sovietiche, esempi di illuminata intelligenza e saggezza politica.

Si pensa alla Romania solo come ad una delle tante RSS (Repubbliche sovietiche socialiste) smembrate dopo la caduta dell'URSS, una delle tante con la stessa storia, gli stessi ideali, lo stesso partito, ed anche con uno dei tanti ed uguali dittatori di quell'epoca non troppo lontana: Ceauşescu.


Ripercorrendo le tappe della sua storia molto velocemente dall'epoca dei Nazionalismi, passando per le due guerre e soffermandoci ora sulla "parentesi rossa" ora sulla dittatura di interna ad essa, cerceremo di individuare attraverso semplici analisi storiche il fenomeno migratorio moderno, la sua povertà e i suoi artefici, fino ad arrivare alla moderna Romania, appena entrata con i suoi deputati nell'Europarlamento, stretta tra povertà, voglia di cambiamento ed antichi fascismi.

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venerdì 7 dicembre 2007

Fortresseurope

Fortress Europe è un blog dedicato alla memoria delle vittime dell'immigrazione clandestina e alla denuncia dei crimini commessi alla frontiera contro migranti e rifugiati. Nato nel gennaio 2006, al momento non è finanziato da nessuno e si regge su una rete di giornalisti, traduttori e associazioni. Nasce da una rassegna stampa che dal 1988 ad oggi fa memoria delle vittime della frontiera: 11.263 morti, di cui 3.975 dispersi.
Il sito riceve in media tra 350 click al giorno, per metà dall'Italia, per l'altra metà dal resto del mondo. Il numero massimo di pagine scaricate in un giorno è di 1.148, il 29 settembre 2007. Il mese più cliccato è stato novembre 2007, con 11.782 click per un totale di oltre 5.000 visitatori.
(Info Fortress Europe)

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