I bambini nelle fogne di Romania: angeli all'inferno.
L'infanzia, la spensieratezza, i giochi, i sogni. Sono questi gli elementi che caratterizzano la vita di un bambino. Molti di quest'ultimi li vivono nella realtà d'ogni giorno, nella gioia d'ogni istante, godendo degli aspetti più belli ed intensi della loro infanzia; per altri, invece, tutto ciò rimane solo un'utopia. L'utopia di non doversi cercare un pasto caldo, di non dover rischiare la vita, ogni singolo istante, di non dover correre più veloce del nemico, ogni giorno. Questo è ciò che caratterizza alcuni bambini, i bambini di Romania. La linea che li differenzia dagli altri è sottilissima, per la troppo scarsa risonanza mediatica, non all'altezza del problema, è nello stesso tempo vasta, per le gioie, gli affetti, le attenzioni, l'infanzia negatagli. I conflitti, le incompetenze politiche, ma soprattutto il disinteresse generale cancellano irreparabilmente il sorriso di un bambino, e questa è la sconfitta più grande. Una sconfitta la quale, forse, si nasconde bene nel caos e nella frenesia generale, tra i conflitti politici, gli affari di mercato, le più svariate notizie mondiali d'ogni giorno; ma che lì in fondo, nell'oscurità e tra i condotti delle fogne di Bucarest, è ben visibile, troppo ridondante per chi ci vive, per chi ci sopravvive. Lì in fondo, nelle viscere dell'inferno, è possibile risalire, grazie ad un'occhiata fugace, allo scenario più tetro il quale caratterizza le loro vite. E' lo scenario di una Romania povera, disperata, alcolizzata dal marcio che, ogni giorno, invade le proprie strade, dalla criminalità che le segna irreparabilmente. E a farne le spese sono, in maggioranza, i bambini. A prova di ciò, molteplici storie, fin troppo inascoltate. Corina, 15 anni. Ha scelto di fuggire via di casa, dai genitori alcolizzati e violenti, per rifugiarsi in un tombino. "Il mio vero padre non l'ho mai conosciuto, quell'altro è morto da poco e io ora sono felice: voglio farmi una famiglia e diventare la mamma migliore del mondo", raccontò, circa sette anni fa. Ora Corina ha 22 anni e collabora con la Fondazione Parada, insieme ad ex ragazzi di strada, i quali aiutano gli altri ad uscire dalle fogne ed imparare i mestieri del circo o andare a scuola. Il lavoro di questi volontari si rivela ogni giorno vitale per dare apporto ad oltre mille ragazzi, residenti nei bunker infernali del dopo Ceausescu, dove regna sovrano l'ultimo stadio dell degradazione e il da fare giornaliero è consumarsi tra violenza, prostituzione e droga. Ma questi ultimi, mali purtroppo confermati nella loro quotidianità, ad oggi non sono i soli a caratterizzare il malessere del giovane popolo rumeno. Infatti, tra le malattie più diffuse (contratte per trasmissione sessuale oppure dell'apparato respiratorio, a causa della diffusa abitudine di sniffare colle e solventi), ad oggi, al primo posto, vi sono quelle legate alla gravidanza e alla nuova generazione di "piccoli nati nelle fogne". Ma nella vastità dei condotti fognari, le problematiche non trovano mai un punto di arrivo, dando largo spazio al male più diffuso tra gli sfortunati giovani di Bucarest: l'eroina. Anch'essa cosparsasi a macchia d'olio, determina la causa maggiore delle morti bianche, all'ordine del giorno nelle viscere delle fogne, in rapido incremento in superficie, li dove vi sono scuole, ritrovi pubblici, strade alla luce del giorno. Il timore più grande, nonchè possibilità più prossima, è che questi piccoli uomini, ad oggi ancora troppo spossati dall'orrore che caratterizza le loro vite, possano ben presto dare un seguito alla criminalità di strada già esistente, affermandosi nello spaccio di droga, nonchè nel traffico illegale d'organi (problematica, quest'ultima, la quale preoccupa loro stessi, ad oggi). Propositi per un futuro migliore? Difficile dirlo, addirittura impossibile sostenerlo, immaginarlo, per alcuni addirittura sognarlo. L'unico auspicio che questi ragazzi si fanno è che un giorno tutto sarà diverso, non solo per loro, bensì per i loro figli: sperano di sottrarsi e di sottrarre i loro angeli dall'inferno, l'inferno delle fogne di Romania.
D'Ercole Sabrina
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