Progetto del corso di Nuovi Media Immagini e Informazione
Università degli Studi di Teramo

giovedì 24 gennaio 2008

L’ambiguità della Francia nei confronti dei Rom

La copertina del giornale “Le Petit Parisien” è dedicata alla patrona dei viaggiatori e degli zingari, Santa Sara. Ogni anno,alla fine del mese di maggio, nel sud della Francia si ritrovano migliaia di Rom provenienti da tutta l’Europa.
Dalle recenti statistiche risulta che in Francia vivono 340 mila di nomadi Rom,ma secondo un rapporto di Dominique Steinberger del 2000 vivrebbero almeno un milione di zingari. Si tratta di un dato molto elevato nonostante i provvedimenti adottati. Infatti, il modello francese, definito “bastone e carota”, si muove in due direzioni:da un lato, grazie alla legge Bisson, verso la creazione di aree di accoglienza e dall’altro lato verso l’introduzione di misure di sicurezza interna contro coloro che non rispettano determinate regole. Questo modello ha avuto un notevole successo tanto che il sindaco di Torino vorrebbe attuarlo anche nella propria città. Tuttavia,la maggior parte dei Rom sono cittadini onesti che svolgono diversi lavori pur di ottenere un piccolo sussidio e qualche assegno familiare. Non si vedono zingari in giro o ai semafori perché è vietata l’elemosina. E i Rom concordano sul fatto che chi ruba,chi sbaglia o chi non rispetta i campi di accoglienza deve essere arrestato o addirittura cacciato dalla Francia. Ma i campi di accoglienza sono ben pochi rispetto al numero sempre più crescente di popolazioni gitane. Recentemente,il 29 novembre 2007, i Rom della Romania,Bulgaria e Ungheria hanno deciso di manifestare nella capitale parigina perché,anche se cittadini dell’UE, lo stato francese non consente loro di lavorare e di ottenere un permesso di lavoro. Condannati alla povertà, non possono avere nessun accesso ai beni minimi di sussistenza. E così continuano a perpetrarsi espulsioni di comunitari, di migranti regolari e di tutti i sans-papiers.
Già prima dell’invasione nazista, la Francia aveva iniziato a compiere sistematiche persecuzioni nei confronti della popolazione zingara e queste misure verranno prese in considerazione durante appunto la seconda guerra mondiale.Nacquero infatti numerosi campi di sterminio detti “anticamere francesi ad Auschwitz” e, con l’instaurazione del governo di Vichy e l’insediamento dei tedeschi nella regione dell’Alsazia-Lorena,la situazione precipitò. In Alsazia, l’amministrazione nazista aveva avviato un programma di espulsione degli zingari,mentre nella Lorena gli arrestati sarebbero stati confinati e poi liquidati nello stesso territorio francese. Ciò provocò un flusso migratorio di Rom impauriti verso le altre regioni della Francia ma questa mossa non ebbe nessun effetto poiché, in seguito al consolidamento del governo di Vichy, il territorio francese divenne un insieme di campi di concentramento nazisti. La Francia ospitò il maggior numero di campi destinati ai Rom e di campi, unico caso in tutta Europa,destinati ai bambini zingari. In generale, non si trattava di campi di sterminio: gli zingari servivano come manodopera per le aziende agricole e industriali del paese. Ma, per gli estenuanti ritmi di lavoro e per le pessime condizioni di vita, le migliaia di morti zingare possono essere paragonate a quelle dei lager della morte. Attualmente a Parigi è anche presente il fenomeno “enfants de rue”,ovvero bambini di strada. Sono soprattutto minorenni che fuggono dai propri paesi a causa della miseria,delle guerre o della schiavitù per cercare un avvenire.
Dal momento che vivono per strada essi sono condannati al vagabondaggio e costretti a prostituirsi per vivere. Di conseguenza sono state istituite due squadre mobili che vanno alla loro ricerca e un centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa proprio per aiutare questi bambini in difficoltà e far sì che vengano protetti. Si spera che questa buona iniziativa continui ancora ma al tempo stesso si assiste a ripetute espulsioni di zingari e di Rom dalla regione francese e dal resto d’Europa.


Maria Pia

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