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Università degli Studi di Teramo

mercoledì 23 gennaio 2008

Italia: paese a rischio per i rumeni

Il 30/10/07 muore in Italia, in seguito a un tragico omicidio, Giovanna Reggiani. Il colpevole? Un nomade di nazionalità rumena.
Si tratta di un evento che si colloca in cima a una lunga lista di crimini simili, che ha destato però particolare risonanza, un ennesimo atto di violenza a opera di immigrati.
A tal proposito il ministro dell’interno Giuliano Amato e il ministro dell’interno rumeno Cristian David si sono impegnati a raggiungere un’intesa sul contrasto della criminalità. L’operazione anticrimine si concretizza con l’invio di magistrati e poliziotti romeni in Italia e con l’espulsione rapida per coloro che risultano pericolosi per la pubblica sicurezza. Ma dietro le formalità delle relazioni diplomatiche, le polemiche relative al “caso Reggiani” hanno lasciato il segno tra le due comunità .
L’opinione pubblica è in fermento:” La gente si sente impaurita e non più protetta nei piccoli paesi come nelle grandi città”. Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni lancia un appello al presidente del consiglio e all’intera sfera politica:”Siamo di fronte a un’emergenza nazionale. Votiamo insieme un pacchetto sicurezza adeguato. Bisogna intervenire subito”.
La proposta è stata accolta e l’Italia ha visto nascere un nuovo decreto: quello sulle espulsioni.
Ma la proposta di legge non ha visto tutti d’accordo e dopo le strette di mano tra i premier, le promesse reciproche di dialogo e collaborazione, il ministro degli esteri romeno ha inserito l’Italia in un elenco di posti “a rischio” per i cittadini romeni, accanto a paesi come: Iran, Costa Rica, Messico e Bulgaria; ai quali è richiesta particolare attenzione in caso di viaggio o di soggiorno. Inoltre raccomanda a tutti i romeni che vivono in Italia e che si trovano nell’eventualità di essere allontanati di rivolgersi d’urgenza alla sede consolare romena più vicina se ritengono che contro di loro siano stati commessi degli abusi.
Le ragioni degli altri bollini gialli si possono riassumere così: in Costa Rica “ c’è il rischio di contrarre la febbre gialla”, in Iran “il governo applica multe di 30 euro al giorno agli stranieri sprovvisti di visto”; in Messico “il rischio criminalità è alto e la sicurezza dei turisti dovrebbe essere garantita dalle agenzie del turismo”. Per quanto riguarda l’Italia il bollino giallo è la conseguenza del decreto sulle espulsioni, ma è certo che sulla decisione del governo abbiano pesato comportamenti offensivi e un generico senso di ostilità segnalati dagli immigrati romeni che vivono in Italia (la più grande comunità straniera, secondo la Caritas). Inoltre alle associazioni risulta, del resto, che molti romeni rinuncino al loro viaggio in Italia per trovare i parenti.
Monia Ferretti

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