L'ingresso nel mondo lavorativo e la distribuzione geografica dei rumeni in Spagna
La Spagna è diventato uno dei paesi principali per gli emigranti rumeni, che rappresentano fra i 7 e 8'5% degli stranieri che risiedono in questo paese, secondo la fonte d'informazione usata (ministero dei lavori pubblici www.mtas.es o INE www.ine.es). Il flusso ha avvertito un aumento spettacolare durante gli anni scorsi, coincidendo con i processi di regolarizzazione (2000, il 2001 e il 2005) e la possibilità di muoversi verso l'unione europea senza visto dal 1 di gennaio del 2002. Questi sono alcuni dei fattori più rilevanti che ha avuto l'aumento dell'immigrazione rumena, insieme alle politiche adottate in Spagna ed in altri paesi, e grazie alle possibilità linguistiche di uso in Spagna e le somiglianze esistente fra castigliano ed il rumeno. Ma, soprattutto, l'emigrazione verso la Spagna si appoggia alle reti sociali che attraggono i nuovi immigranti. In più, è necessario considerare la buona accoglienza che, generalmente, offre la società spagnola ai rumeni, anche se sono in una situazione di irregolarità amministrativa. Molti di loro riconoscono che nessuno gli chiede se hanno i documenti in regola o che non vivono e lavorano senza problemi grandi.
Nella distribuzione geografica degli immigranti è evidente la concentrazione forte in poche provincie e città. Sono già quaranta i comuni con più di mille rumeni iscritti e molti di loro vengono dalla stessa località; sono loro i familiari e gli amici a fornire le informazioni a coloro che decidono emigrare nella stessa città. Le informazioni ampie ottenute attraverso di mass-media (la stampa che è pubblicata in Romania dedica più spazio alle notizie dei paesi occidentali, compresa la Spagna, che a quelli della regione Balcanica) o su Internet si trasformano in una piattaforma migliore di scambio della conoscenza tra immigranti ed emigranti.
Quindi, Castellón, Zaragoza, Coslada, o Roquetas del Mar sono i primi centri in cui i rumeni si sono stabiliti. La concentrazione degli immigranti della stessa origine in spazi concreti facilita il contatto fra gli immigranti e la formazione dei associazioni e gruppi che forniscono informazioni e aiuto, e risultano inoltre fondamentali per diminuire i costi umani dell'espansione: accoglienza, alloggio, relazioni per trovare un lavoro, ecc.
Il numero di immigranti aumenta nei centri tradizionali dell'istituzione ed allo stesso tempo i movimenti di diffusione sono osservati verso altri luoghi in una ricerca costante di nuove occasioni. Questi processi e la mobilità interna intensa della popolazione rumena potrebbero modificare la distribuzione geografica durante i prossimi anni, aumentando il numero d’immigranti nelle regioni e nelle località che ora ne hanno pochi, comprese le zone rurali. In alcune piccole città, i rumeni ed gli altri stranieri partecipano allo sviluppo di alcuni settori come l'agricoltura ed l’allevamento del bestiame. Non è certo però che questa situazione sia frequente anche nei comuni isolati, con problemi ie comunicazione e che attragono una popolazione minore.
I rumeni sono entrati con forza nel mercato del lavoro ed in qualcune regioni e località sono tolto ai marocchini il primato che occupavano fra gli operai immigrati, come è accaduto a Castilla la Mancha, la Rioja o Castellón. Nella regione Valenziana ci sono quasi tanti operai rumeni come Ecuadoriani, mentre in Andalusia e a Madrid occupano il secondo posto, a molta distanza, rispettivamente, dei marocchini e dagli Ecuadoriani, secondo gli ultimi dati forniti dalla Previdenza Sociale. Il rapido ingresso nel mondo del lavoro di questi operai si deve fondamentalmente alle decisioni governative che stanno provando a equilibrare il peso raggiunto dell’immigrazione marocchina. In questo senso, gli accordi firmati fra la Spagna e la Romania per l'amministrazione dei flussi migratori hanno facilitato l'arrivo degli immigranti rumeni, che costituiscono uno dei gruppi più avvantaggiati negli ultimi processi di regolarizzazione. Certamente, l'aumento degli operai con questi origine è collegato alle gestione selettive degli imprenditori, con lo scopo di l'abbassare il prezzo dei costi, del lavoro manuale che può essere ulteriormente diminuito anche dalle limitazioni imposte dalla politica per l'immigrazione. Il punto chiave è che gli imprenditori in particolari regioni hanno trovato nei rumeni la manodopera idonea per diversi motivi: responsabilità, efficacia, disciplina, ecc.
Nella distribuzione geografica degli immigranti è evidente la concentrazione forte in poche provincie e città. Sono già quaranta i comuni con più di mille rumeni iscritti e molti di loro vengono dalla stessa località; sono loro i familiari e gli amici a fornire le informazioni a coloro che decidono emigrare nella stessa città. Le informazioni ampie ottenute attraverso di mass-media (la stampa che è pubblicata in Romania dedica più spazio alle notizie dei paesi occidentali, compresa la Spagna, che a quelli della regione Balcanica) o su Internet si trasformano in una piattaforma migliore di scambio della conoscenza tra immigranti ed emigranti.
Quindi, Castellón, Zaragoza, Coslada, o Roquetas del Mar sono i primi centri in cui i rumeni si sono stabiliti. La concentrazione degli immigranti della stessa origine in spazi concreti facilita il contatto fra gli immigranti e la formazione dei associazioni e gruppi che forniscono informazioni e aiuto, e risultano inoltre fondamentali per diminuire i costi umani dell'espansione: accoglienza, alloggio, relazioni per trovare un lavoro, ecc.
Il numero di immigranti aumenta nei centri tradizionali dell'istituzione ed allo stesso tempo i movimenti di diffusione sono osservati verso altri luoghi in una ricerca costante di nuove occasioni. Questi processi e la mobilità interna intensa della popolazione rumena potrebbero modificare la distribuzione geografica durante i prossimi anni, aumentando il numero d’immigranti nelle regioni e nelle località che ora ne hanno pochi, comprese le zone rurali. In alcune piccole città, i rumeni ed gli altri stranieri partecipano allo sviluppo di alcuni settori come l'agricoltura ed l’allevamento del bestiame. Non è certo però che questa situazione sia frequente anche nei comuni isolati, con problemi ie comunicazione e che attragono una popolazione minore.
I rumeni sono entrati con forza nel mercato del lavoro ed in qualcune regioni e località sono tolto ai marocchini il primato che occupavano fra gli operai immigrati, come è accaduto a Castilla la Mancha, la Rioja o Castellón. Nella regione Valenziana ci sono quasi tanti operai rumeni come Ecuadoriani, mentre in Andalusia e a Madrid occupano il secondo posto, a molta distanza, rispettivamente, dei marocchini e dagli Ecuadoriani, secondo gli ultimi dati forniti dalla Previdenza Sociale. Il rapido ingresso nel mondo del lavoro di questi operai si deve fondamentalmente alle decisioni governative che stanno provando a equilibrare il peso raggiunto dell’immigrazione marocchina. In questo senso, gli accordi firmati fra la Spagna e la Romania per l'amministrazione dei flussi migratori hanno facilitato l'arrivo degli immigranti rumeni, che costituiscono uno dei gruppi più avvantaggiati negli ultimi processi di regolarizzazione. Certamente, l'aumento degli operai con questi origine è collegato alle gestione selettive degli imprenditori, con lo scopo di l'abbassare il prezzo dei costi, del lavoro manuale che può essere ulteriormente diminuito anche dalle limitazioni imposte dalla politica per l'immigrazione. Il punto chiave è che gli imprenditori in particolari regioni hanno trovato nei rumeni la manodopera idonea per diversi motivi: responsabilità, efficacia, disciplina, ecc.
Perché questa corrente migratoria è in aumento? La Romania ha una forza emigratoria potenziale molto grande perché, nonostante il miglioramento della situazione economica, esiste ancora un problema di corretta nutrizione. D'altra parte, è necessario considerare che la mobilità attraverso le frontiere europee è molto facile perché i migranti possono muoversi senza bisogno del visto ed perché esistono norme comunitarie che permettono la libera circolazione delle persone.
Etichette: ingresso lavorativo distribruzione geografica Spagna
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