Progetto del corso di Nuovi Media Immagini e Informazione
Università degli Studi di Teramo

mercoledì 16 gennaio 2008

IMMIGRAZIONE: LE NOSTRE LEGGI

La questione immigrazione nel nostro paese diventa ogni giorno più problematica. Sia che si tratti di Rumeni, sia che si venga a parlare di tutti gli altri cittadini stranieri che vagano come nomadi dal loro paese al nostro. Cresce negli Italiani la speranza di avere delle leggi che siano in grado di controllare il fenomeno nel migliore dei modi... A tal proposito quali sono state le leggi più significative negli ultimi anni? Quali quelle in stato di approvazione? Qual’è il loro contenuto? E soprattutto possono essere davvero in grado di regolare questo evento che pare diventato ormai incontrollabile? A tal proposito accenniamo brevemente i principali punti che fanno riferimento alle leggi italiane emanate negli ultimi anni.

Era il 1998... il tempo della Turco – Napoletano

E’ il giorno 6 Marzo dell’anno 1998, quando viene approvata la così nota legge denominata Turco-Napolitano. Basata sulla modifica della ancor più lontana “legge Martelli” (1990), ha come scopo quello di revisionare l’intera materia di immigrazione dall’estero. L’elemento base su cui tutta la legge fa riferimento è la regolamentazione di un’immigrazione regolare contro l’abbattimento di quella definita clandestina: all’immigrato regolare viene data la possibilità di acquisire diritti pari a quelli di un italiano, quali il ricongiungimento familiare, il trattamento sanitario, il diritto alla salute e all’istruzione, arrivando poi al possesso di una cittadinanza configurata dalla legge. Al contrario, per l’immigrato clandestino il provvedimento è pari all’espulsione immediata dallo Stato Italiano. ( Per un maggiore approfondimento, al fine di chiarire il contenuto di tutti gli articoli della legge Turco-Napolitano si consiglia la consultazione del sito: www.camera.it/parlam/leggi/98040l.html.

E dopo la Turco Napolitano? Il malcontento degli Italiani non scompare affatto.


Nel 14 Maggio del 1999 vengono raccolte in Italia 700.000 firme per richiedere un referendum abrogativo della legge Turco-Napolitano sull’immigrazione. Ai sensi dell'art. 75 della Costituzione italiana, per indire un referendum sono necessarie 500.000 firme di cittadini elettori, da raccogliersi in 90 giorni. Dopo soli 30 giorni in Italia era già stata raggiunta la quota minima di 500.000 firme; la raccolta é proseguita ancora per qualche settimana al fine di assicurarsi un numero ingente contro eventuali errori e cavilli burocratici. “Queste sono firme di cittadini che non accettano più una criminalità arrogante e impunita, perfino protetta dallo Stato. Sono firme di cittadini che non accettano più di vedere milioni di persone sradicate dalla loro terra di origine e portate qui a vivere in condizioni disumane, spesso costrette a delinquere per la loro stessa sopravvivenza”: questi i commenti dei numeri raccolti.

Dalla Turco – Napoletano... Alla Legge Bossi – Fini




Nel 2001 l’Italia è coinvolta dall’avvento delle nuove elezioni. E’ il turno della Destra al potere e in materia di immigrazione anche in questo caso nasce la necessità di revisionare la disciplina.
A tal proposito Il 30 luglio dell’anno 2002 nasce la Legge n. 189 della Nostra Repubblica Italiana: Legge Bossi Fini, come sostituzione e integrazione della Legge Turco- Napolitano. Pensata e studiata dalla maggioranza che sosteneva nel 2002 il governo Berlusconi., vede come protagonisti dell’idea, il leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, vicepresidente del Consiglio dei ministri, e Umberto Bossi, stesso ministro per le Riforme istituzionali e la Devoluzione. Quindi, su quali argomenti la legge Bossi Fini si è in particolare soffermata?
-La questione del Permesso di soggiorno viene ridimensionata attraverso la decisione di concedere quest’ultimo solo ed esclusivamente allo straniero che possiede già un contratto di lavoro in Italia. Il permesso ha la durata di due anni ( contro i tre della Turco-Napolitano) comunque prorogabili, con il rinnovo del contratto di lavoro. Se lo straniero mancherà di tale rinnovo diventa allora “irregolare”. -Vengono stabilite quote di flussi che vanno a decidere il numero di extracomunitari che possono varcare i confini Italiani. -Scompare il meccanismo dello sponsor, istituito dalla legge precedente, che offriva a una persona italiana la possibilità di farsi garante per l’ingresso di due extracomunitari. Tale decisione ne risente di critiche da parte del centrosinistra che commenta: “questo meccanismo è una garanzia per persone che si presentano in Italia con una sicura destinazione”. Al contrario molti italiani vedono in questo cambiamento la soluzione per acquietare l’ingresso di stranieri in Italia e ritengono efficace la scomparsa della figura dello Sponsor. -Una colf a famiglia è il numero accettato dalla legge o comunque un numero determinato di badanti a seconda della presenza di anziani o disabili che ne presentano un chiaro bisogno. -Vengono agevolati i ricongiungimenti di cittadini extracomunitari che possono essere raggiunti da figli che non sono in grado di mantenere da soli il sostentamento nei loro paesi di provenienza. -E si arriva ad una nuova proposta determinante del centrodestra: la raccolta delle impronte digitali attraverso cui a tutti gli stranieri che chiedono il permesso di soggiorno vengono prese le impronte al fine di riconoscere l’extracomunitario e di evitare quindi la contraffazione di documenti illegali.
Per ulteriori approfondimenti sulla legge Bossi – Fini:
http::// www.repubblica.it/online/politica/improntedue/scheda/scheda.html

Di nuovo critiche alla nuova legge.

La Cassazione di Roma afferma che la Bossi-Fini ha capovolto la visione solidarietà della precedente Turco-Napolitano, aumentando la funzione di ordine pubblico, ormai divenuto tema centrale, compiendo così un’unilaterale lettura della questione immigrazione. La legge viene valutata dalla sinistra come un impianto che mette tra parentesi la persona, che ignora le cause strutturali che spingono tanta gente a cercare una possibilità di vita qui da noi. Tale legge avalla una mentalità secondo la quale l'immigrato deve essere considerato una merce regolare da utilizzare, senza tuttavia risolvere con la dovuta efficacia i problemi legati a quella irregolare. Questa considerazione appare per molti un tantino esagerata, visto che in realtà la nuova legge afferma che l’immigrato irregolare viene materialmente rispedito in propria patria attraverso l’accompagnamento materiale alle frontiere. Il centrodestra ribatte sulle critiche della sinistra che accusa la Bossi-Fini colpevole di non aver provveduto alla moratoria sulla libera circolazione delle persone provenienti dalla Romania attraverso precisi punti che hanno fatto crollare ancor più in basso la situazione italiana in materia di immigrazione. Riferendosi al nuovo governo il centrodestra afferma:
1. Hanno chiuso tre centri per l’identificazione dei clandestini (a Ragusa, a Brindisi e a Crotone). Questo vuol dire che sono state ristrette drasticamente le espulsioni effettive; 2. Hanno ampliato i ricongiungimenti, andando molto oltre il nucleo familiare e precludendosi la certezza dell’identità;
3. Hanno eliminato il visto d’ingresso per i soggiorni brevi, sostituendolo con una semplice autocertificazione;
4. Hanno usato il decreto flussi 2006 come sanatoria fittizia per i clandestini che già c’erano, piuttosto che come strumento per far arrivare i regolari dai Paesi di origine;
5. Hanno adottato norme per l’asilo che sono lo strumento per far entrare chiunque;
6. Non hanno varato la moratoria sulla libera circolazione di persone dalla Romania;
7. Non applicano la direttiva UE n. 38/2004 sulla espulsione dei comunitari che non hanno un reddito lecito.
Per molti è disonesto dire che tutto questo deriva dalla Fini-Bossi. E’ altrettanto disonesto dire che molto sarà risolto dal decreto legge varato dal Consiglio dei ministri.

E nel 2007...Una nuova legge che viene bocciata.




Nel 2007 l’emergenza immigrazione è ancora un’emergenza, nonostante le numerose leggi approvate e le tante discussioni affrontate in materia.
Il governo viene delegato a modificare il testo unico delle disposizioni inerenti all’immigrazione e alle condizioni dello straniero
Il disegno di legge prevedeva in sintesi:
-di promuovere un’immigrazione regolare con incontro di domanda e offerta di lavoro.
-di agevolare le rimesse di stranieri nei paesi di origine.
-di semplificare il rilascio del nulla osta, del permesso di soggiorno e del suo rinnovo
-di agevolare l’ingresso e il soggiorno di persone che facciano parte dell’Unione Europea, agevolando quindi in questo caso la posizione dei Rumeni che essendo ormai parte dell’Unione, hanno una maggiore possibilità di entrare in Italia e rimanere più facilmente nel paese.
-di favorire la funzione di accoglienza di immigrati, l’inserimento civile e sociale in società, di molti stranieri.
-di proporre fonti di finanziamento a favore degli immigrati.
Elencare tutte le disposizioni e le azioni attraverso cui tali azioni sarebbero state raggiunte a noi risulterebbe un po’ difficile. Per maggiori informazioni in proposito è possibile consultare l’indirizzo: http://www.solidarietasociale.gov.it/NR/rdonlyres/9DBB3B0A-3E46-4A51-9BA4-4BB76EAF695E/0/ddldelegariformaimmigrazione.pdfLa nuova legge sull’immigrazione, proposta dall’attuale governo di centrosinistra viene bocciata non essendo in grado di raggiungere la maggioranza.
Tutt’ora l’immigrazione è un fenomeno che nessuna fazione politica e nessun governo Italiano, nonostante i tentativi, è stato in grado di regolarizzare. Nessuna legge che ha dato speranza agli Italiani di pensare ad un miglioramento a tal proposito. Cresce il problema delle domande di lavoro, cresce in molti casi la criminalità.
C’è bisogno di creare una fusione tra solidarietà e tutela dello Stato Italiano o è il caso di prendere in considerazione solo una di queste due componenti? Forse per creare una legge che dia senso ai nostri bisogni sarebbe opportuno chiarire cosa l’Italia e gli Italiani desiderano per il loro Paese.

Fabiana De Rosa

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