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Università degli Studi di Teramo

domenica 6 gennaio 2008

La legge Bossi-Fini e le sue conseguenze

Dopo l'assassinio della signora Reggiani per mano di un extracomunitario rumeno, i provvedimenti sull'immigrazione sembrano voler diventare più drastici. La legge Bossi-Fini che modifica la normativa in materia d'immigrazione ed asilo regola ciò che riguarda gli immagrati e le leggi che devono osservare, ad esempio il visto d'ingresso che deve essere rilasciato dalle rappresentanze diplomatiche o consolati italiani nello Stato di origine e di stabilire la residenza dello straniero. Ciò che segue è burocrazia, il consolato rilascia allo straniero i suoi diritti e doveri relativi all'ingresso e al soggiorno in Italia. L'articolo 4 afferma anche che"è negato l'accesso in Italia allo straniero che è considerato una minaccia per l'ordine pubblico e la sicurezza dello Stato". Ma questo articolo veramente protegge lo Stato? La polemica sulla sicurezza si è riaccesa dopo l'omicidio della signora Reggiani, morta in seguito all'aggrassione subita dal rumeno Nicolae Romulus Mailat. Questo episodio ha fatto si che scoppiasse un dibattito tra le varie fazioni politiche, che si accusano l'un l'altro di non aver saputo dare sicurezza ai cittadini italiani. Dal 3 Novembre 2007,data dell'uccisione della donna, iniziano le critiche più dure che vengono da Silvio Berlusconi che definisce "pecetta" il decreto che concede ai prefetti i poteri di espulsione dallo Stato dello straniero. L'Unione invece invita a evitare ogni strumentalizzazione della vicenda Reggiani e a cercare il dialogo. A Berlusconi risponde Rutelli chiedendo "più decoro". Walter Veltroni, ad una intervista rilasciata alla tv rumena, parla dell'emergenza sicurezza e afferma che c'è una prevalenza di reati commessi dai cittadini rumeni e che si dovrà affrontare insieme, Italia e Romania.Pecoraro Scanio invece afferma che per risolvere questi problemi serve l'unità di tutto il mondo istituzionale e politico, non polemiche e invettive. Romano Prodi a un'intervista della tv rumena ha affermato che il popolo italiano non è xenofobo e che il popolo italiano e rumeno sono fratelli. Egli ha anche spiegato la ragione del decreto che prevede l'espulsione dal paese degli immigrati, non tutti ma solo poche unità a fronte di 3.000.000. Marcello Pera afferma che gli italiani sono ostili ai rumeni per la situazione di criminalità che ha raggiunto livelli drammatici. Egli afferma anche che il decreto è tardivo che deve essere migliorato, e che le autorità rumene non hanno fatto abbastanza per evitare l'espatrio dei criminali. Egli però vede nel futuro una collaborazioone tra i paesi. Poichè il decreto era errato, il 1° Gennaio è decaduto, così Amato il 28 Dicembre ne ha riproposto un'altro assicurando al Viminale " niente norme avulse dal contesto che si vuole normare", ovvero l'attribuzione ai prefetti del potere di epulsione per motivi di sicurezza pubblica e la regolamentazione della permanenza in Italia dei cittadini extracomunitari. Il nuovo testo conterrà anche la proroga della validità delle norme previste da un decreto antiterrorismo dell'allora ministro dell'interno Giuseppe Pisanu. Il 24 Dicembre intanto il primo rumeno espulso è rientrato,appunto perchè era decaduto il decreto legge,aspettando che il governo decida.L'uomo è rientrato grazie ad un foglio che afferma la sua cittadinanza come prigioniero politico per essere stato oppositore del dittatore Ceausescu. Intanto Chirila, nome dell'uomo, sogna di fare l'idraulico in Italia aspettanto soldi dalla Romania per essere stato prigioniero politico. Così il suo lavoro ora è quello di benzinaio, risparmiando per comprare l'attrezzatura da idraulico...Come possiamo decidere chi allontanare e chi no?

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